“È urgente aprire un dibattito con le Istituzioni ed i rappresentanti politici della Capitanata per stilare le proposte del RecoveryPlan. Serve un piano condiviso per salvare il territorio in profonda crisi economica, occupazionale e sociale”.
Lo ha detto Carla Costantino, Segretario Generale della Cisl di Foggia, nella sua relazione durante l’Esecutivo territoriale, aperto dall’intervento di Antonio Castellucci, Segretario Generale della Cisl Puglia.
Svoltosi in videoconferenza, l’Esecutivo è stato coordinato da Leonardo Piacquaddio, Segretario Organizzativo della Cisl di Foggia.
“Come Cisl Foggia abbiamo fatto un appello per un intervento urgente alla istituzioni perché va applicato un progetto specifico, sviluppato in sinergia tra tutti gli attori, dedicato alla Capitanata. Magari producendo un documento proprio sui progetti da finanziare nell’ambito del Recovery Plan – continua Carla Costantino – I dati sono emblematici: nel 2020 hanno chiuso la loro attività 3.314 aziende (nate 3.628) con una diminuzione del 14,8%, quando nell’anno buio 2009 la percentuale era stata del meno 6,1. I numeri della cassaintegrazione nell’ultimo rilevamento riportano 15mila domande. Ora è chiaro come diventi fondamentale intercettare in modo strategico, puntale, preciso, assecondando le reali esigenze territoriali, le risorse del Recovery Fund con interventi specifici sul territorio. Ad esempio va chiesta a gran voce, qui in Capitanata, la garanzia del credito agevolato, se possibile modellato alle esigenze territoriali attraverso una strategia di applicazione ridisegnata, perché qui non si tratta di foraggiare attività non a buon fine ma di dare ossigeno e creare i presupposti per la occupabilità futura. O, ancora, intervenendo nei settori chiave, come nell’agroalimentare con la tecnologia applicata ai campi, la valorizzazione dei prodotti, il potenziamento delle filiere, prima tra tutte quella della commercializzazione, l’offerta sanitaria. C’è esigenza impellente di aiuti fondamentali per i settori in ginocchio come la ristorazione, il commercio, i servizi e il turismo e c’è da intervenire massicciamente sulle infrastrutture attraverso le opere pubbliche, l’edilizia scolastica, e i collegamenti. C’è – conclude Costantino- da progettare un piano finalmente credibile sulla cultura e c’è, cosa importantissima, da investire nella formazione mirata per accompagnare i giovani alle nuove realtà professionali e lavorative”.