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Il 26 Giugno CGIL, CISL e UIL in piazza a Firenze, Bari e Torino per cambiare le scelte del Governo.

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“Abbiamo deciso di intensificare la fase di mobilitazione unitaria sui temi del lavoro e della sua sicurezza, sollecitando i necessari cambiamenti al Decreto Sostegni Bis. Il 26 giugno faremo tre grandi manifestazioni a Torino, Firenze, Bari ed andremo avanti fino a quando non raggiungeremo i nostri obiettivi e sulla base delle priorità indicate nella nostra piattaforma unitaria”. Queste le parole del Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, durante le conclusioni a Roma del Consiglio Generale della Fisascat Cisl. “Noi stimiamo molto il Presidente Draghi con cui abbiamo siglato tre accordi importanti di concertazione nelle scorse settimane. Questo è il metodo giusto che bisogna praticare con coerenza e rispetto per il ruolo delle parti sociali, non le scelte unilaterali e sbagliate del decreto sostegni. Sia chiaro: noi non faremo sconti a nessun Governo. Come abbiamo sempre fatto nella nostra lunga storia. Per la Cisl conta solo il merito ed i risultati concreti” ha aggiunto Sbarra. “Il nostro Paese, e con esso il mondo del lavoro, hanno bisogno della massima coesione sociale e condivisione per affrontare con equità, giustizia e solidarietà la difficile fase di ricostruzione economica. Oggi pomeriggio incontreremo il Gruppo parlamentare di Italia Viva e nei prossimi giorni tutti gli altri partiti. Vediamo una politica distratta dai sondaggi in vista delle elezioni amministrative che discute di temi astratti. Si concentrino sulle vere priorità del paese, mettendo al centro il lavoro stabile, gli investimenti, le riforme, il Mezzogiorno, nel quadro di un vero dialogo con le parti sociali. La proroga della moratoria sui licenziamenti per tutti i settori almeno fino al prossimo 31 ottobre è necessaria per evitare che si allunghi l’ elenco dei disoccupati. Concentriamoci sulla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive che sono il vero anello mancante in Italia, costruendo quelle nuove competenze e professionalità che il mercato del lavoro reclama, come si è visto anche in queste settimane, per far ripartire il paese”.

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