Sindacati: “Rilanciare economia e avviare i cantieri. I soldi ci sono!”
Lo stop degli edili è a sostegno della richiesta di rilancio del settore, per l’occupazione e gli investimenti. Le categorie chiedono all’esecutivo politiche per affrontare la crisi del comparto, che ha già prodotto la perdita di 600mila posti di lavoro e di 120mila aziende costrette a chiudere i battenti
Almeno 15 mila persone alla manifestazione nazionale di piazza del Popolo a Roma, in occasione dello sciopero generale dei lavoratori edili. Lo hanno riferito Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. I lavoratori dell’edilizia, cemento, lapidei, legno, arredo e laterizi si sono ritrovati a Roma in occasione dello sciopero generale di 8 ore proclamato da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Sono giunti in piazza del Popolo da ogni parte d’Italia con treni speciali, traghetti, aerei e circa 200 bus a conclusione di una mobilitazione che va avanti da oltre un mese con centinaia di assemblee, presidi e proteste nei territori. Lo sciopero ha già prodotto un primo risultato con la convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi. L’incontro, cui parteciperanno i leader di Cgil, Cisl e Uil è in programma oggi con all’ordine del giorno il decreto sblocca-cantieri. Lo stop degli edili è a sostegno della richiesta di rilancio del settore, per l’occupazione e gli investimenti. Le categorie chiedono all’esecutivo politiche per affrontare la crisi del comparto, che ha già prodotto la perdita di 600mila posti di lavoro e di 120mila aziende costrette a chiudere i battenti. Tav, ma non solo: i sindacati sollecitano lo sblocco dei cantieri e la realizzazione di infrastrutture necessarie allo sviluppo del Paese. Dal palco di piazza del Popolo interverranno i segretari generali di Fillea, Filca e Feneal (Alessandro Genovesi, Franco Turri e Vito Panzarella). Alla manifestazione sono presenti i leader delle tre confederazioni Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Nell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte (ci saranno anche il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli) le organizzazioni sindacali chiederanno l’apertura di un tavolo con l’obiettivo di mettere in atto un nuovo piano di investimenti, completare le opere incompiute e riaprire i cantieri, la messa in sicurezza di territori, strade, ponti ed edifici pubblici. E, inoltre, incentivi per le imprese. “Bene nel metodo un tavolo parti sociali-Governo su come sbloccare i cantieri – hanno detto Panzarella, Turri e Genovesi – questo è un primo risultato delle mobilitazioni confederali e di categoria. Questo sciopero diventa ancora più importante per sostenere le proposte del mondo del lavoro, le quali più che rivendicare nuove regole chiedono politiche industriali, investimenti, azioni di sistema finanziarie e sulla qualità dell’occupazione, per difendere il lavoro che c’è e crearne di nuovo, stabile, ben pagato e sicuro”. “Bisogna rilanciare l’economia e avviare i cantieri, le risorse, i soldi ci sono: è criminale non spenderli, così si ammazza l’economia. Serve la volontà politica per farlo” dice a sua volta il segretario generale della Uil,Carmelo Barbagallo. Tanti i messaggi di solidarietà che sono arrivati alle categorie degli edili, per esempio dalle federazioni mondiale ed europea (Bwi e Fetbb) e da numerosi Paesi come Romania, Serbia, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Danimarca, Svezia, Argentina, Sud Corea, Russia, Ucraina, Australia e Myanmar.
(Fonte: RAI News)